Rocca di Cambio

A cura di Pio Di Stefano.

Descrizione

a cura di Pio Di Stefano

da Pio Di Stefano
 
Rocca di Cambio è uno dei tredici Comuni compresi nel territorio protetto del Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino istituito con Legge Regionale del 13.07.89.

 
Rocca di Cambio è uno dei tredici Comuni compresi nel territorio protetto del Parco Naturale Regionale del Sirente-Velino istituito con Legge Regionale del 13.07.89. La storia del paese è strettamente legata alla realtà del suo territorio.
Tutti i centri del Parco, con la loro storia, la loro cultura e i tesori d'arte meritano di essere visitati per meglio conoscere e apprezzare questo angolo d'Abruzzo per troppo tempo ignorato dai flussi turistici e anche dagli itinerari scolastici.

Rocca di Cambio è un piccolo centro montano in provincia de L'Aquila, nel cuore dell'Abruzzo Situato a 1434 metri sul livello del mare, è il Comune più alto di tutto l'Appennino (Capracotta, in provincia di Isernia, è a 1410 metri sul livello del mare mentre Campotosto, in provincia de L'Aquila, è a1390 metri).Il paese è situato nella parte settentrionale dell'Altipiano Velino-Sirente, noto oggi come Altipiano delle Rocche. Una vallata incantevole e ricca di un fascino particolare che promana dall'aspro paesaggio, dalle acque cristalline, dall'aria purissima, dal verde cupo dei boschi e da quello tenue e brillante dei prati cui si lega la policroma suggestione dell'alternarsi delle stagioni. In primavera l'Altipiano è una festa di colori, un tappeto punteggiato da una miriade di fiori tra i quali dominano le viole, i Crochi, le genzianelle e le timide campanule. D'Estate dopo il taglio del fieno, con il grano che matura e con la fioritura delle genziane e del tasso barbasso, il paesaggio si tinge di giallo dorato. In autunno, con le foglie che cadono ai primi freddi, predomina il marrone. Arriva infine l'inverno ad avvolgere tutto in una soffice, delicata e sterminata coltre bianca.

La storia geologica dell'Altipiano è iniziata oltre 150 milioni di anni fa, quando un mare caldo e poco profondo dava vita a una rigogliosa flora ed a una fauna marina composta da Ippuriti e coralli e altre specie. Successivamente, in conseguenza dei movimenti orogenetici, il fondo del mare che sommergeva tutta la zona cominciò a sollevarsi e le costruzioni calcaree emersero prima parzialmente e poi totalmente (Eocene) La storia registra ancora che su tutto il territorio intervennero fenomeni di abbassamento che riportarono il mare a ricoprire le terre emerse. Un mare profondo con molluschi bivalvi che oggi ritroviamo allo stato fossile negli strati marnosi miocenici dell'Altopiano. Al termine del Miocene i movimenti orogenetici che interessarono l'Abruzzo ed il Lazio fecero riemergere il territorio che venne successivamente plasmato ed eroso dalle glaciazioni del Quaternario. Proprio a quei movimenti risalgono le fessurazioni nei depositi calcarei attraverso le quali le acque superficiali meteoriche hanno dato vita alle grotte di Stiffe da cui le acque dell'Altipiano escono con il fragore di tutta una serie di cascate e di rapide dopo aver formato numerosi e meravigliosi laghetti.
Ecco questo è l'Altipiano delle Rocche.
Un territorio che merita di essere conosciuto per gli usi, i costumi, le tradizioni e per l'inconfondibile sapore della sua cucina, per la storia della sua gente intessuta per lungo tempo di fatiche, povertà e privazioni. Fino a 40 anni fa Rocca di Cambio viveva infatti di magra agricoltura, di piccoli allevamenti ovini e bovini, ma soprattutto di emigrazione. Andavano tutti a «Maremma» Solo dall'inizio degli anni Cinquanta nell'economia locale si sono avvertiti i primi segnali di un positivo cambiamento dovuto soprattutto alla attenzione rivolta finalmente alle potenzialità offerte dal settore turistico e del tempo libero. La nascita della stazione sciistica di Campo Felice oggi una delle più importanti a livello europeo, ha determinato infatti una precisa inversione di tendenza al fenomeno, lento ma inesorabile, dello spopolamento dell'Altipiano delle Rocche.
Oggi Rocca di Cambio è un affermato centro di turismo e sport invernali e molti lo prediligono anche come meta per le vacanze. Parte degli abitanti hanno così abbandonato la valigia ed avviato attività che permettono loro di rimanere in paese, in un ambiente nonostante tutto ancora incontaminato.
Una natura che lascia incantati

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Pagina aggiornata il 30/08/2024